Milan, tutta la verità su Sino Europe Sports: ecco come e perché Huarong e le altre sono “dentro”
di Pasquale Campopiano
La premessa è d’obbligo: prendetevi un caffé, chi fuma si accenda una sigaretta – io da stamattina ho consumato due batterie del cellulare e mezzo pacchetto – fate un respiro profondo e cercate di seguirmi in questa lunga ma necessaria spiegazione. Lo stato dell’arte del closing tra Fininvest e i cinesi a una settimana dalla storica data del 3 marzo, parte da un dato certo: il Milan sarà venduto. Punto. Non ci piove, lo ha confermato anche Silvio Berlusconi ieri sera ai microfoni di Sky Sport: “La cessione è ormai cosa fatta”. Ora, capisco che per le migliaia di tifosi che seguono questa storia leggendo i miei articoli, questa è stata una giornata molto complicata. Proprio per questo ho provato ad andare a fondo a tutta questa storia e ad avere le certezze che puntualmente sono state minate dall’enorme segretezza di tutta questa operazione. Preferisco partire da questo, dai fatti. Punto numero due, dunque, i soldi ci sono, sono ad Honk Kong e partiranno direzione Lussemburgo tra lunedì e martedì. Già, perché la fermata alle porte dell’Europa, dove aspetta la Rossoneri Lussembrugo, che riceverà 420 milioni (320 per Fininvest e 100 per il Milan) dalla Rossoneri Hong Kong, sul binario delle scatole cinesi della Sino Europe Sports che vi ho spiegato in questi mesi, è una fermata confermata. Dal Lussemburgo, tra il 1 e il 2 di marzo i soldi arriveranno a Milano e il 3 marzo verranno girati alla firma del closing ai diretti interessati, Fininvest e il Milan.
IL CASO HUARONG E GLI ALTRI INVESTITORI – E veniamo a questa giornata che definire “complicata” è poco. Tutto nasce dall’articolo di Carlo Paolo Festa sul Sole 24 ore che spiega alcune dinamiche dell’operazione e rivela il nome di altri soggetti finanziari già “familiari” ai tifosi del Milan (perché entrati ed usciti nei mesi scorsi nell’operazione) che farebbero parte di quella che impropriamente viene chiamata cordata: la China Construction Bank (Ccb), la China Merchants Bank più un altro soggetto di Hong Kong, probabilmente un asset manager. Oltre ovviamente agli investitori noti dal comunicato del 5 agosto, la grande mente dell’operazione Yonghong Li e il fondo a partecipazione statale Haixia; e soprattutto oltre alla China Huarong, il nome che ho lanciato lo scorso ottobre sulle pagine del corrieredellosport.it. Colossi finanziari. La mattina diventa infuocata quando il sito Business Insider pubblica l’intervista a miss Kelly Fung***(guardare nota in basso), manager di Pordahavas, che si occupa della comunicazione finaniziaria di Huarong: “Non siamo coinvolti, non sappiamo nulla della trattativa. I rumor che circolano in Italia qui non sono mai arrivati. Non abbiamo idea di chi sia Sino Europe, non l’abbiamo mai sentita”, le sue parole. Il caos generale sul web e tra i tifosi del Milan.
COSI’ LA ROSSONERI LUSSEMBURGO DIVENTERA’ LA NUOVA FININVEST
LA SPIEGAZIONE – Provo a chiarire tutto. Innanzitutto China Huarong non è una banca, come definita da BI, ma un colosso finanziario di proprietà del ministero delle finanze cinese che si occupa di ristrutturazione e rivalutazione di assets finanziari indebitati. Questo, per la precisione. Poi, ho scritto personalmente alla Fung, chiedendole dei chiarimenti, alla sua mail personale e al momento non ho ricevuto alcuna risposta. Come sapete, non ho mai commentato il lavoro dei colleghi e il mio intento non è di certo screditare il loro articolo, anche perché ho potuto verificare di persona che la signora o signorina Fung dice la verità. Ma solo in parte. Fonti vicine alla trattativa, infatti, mi confermano che la Huarong è dentro l’operazione “al momento” (e vi spiegherò anche perché scrivo al momento) come finanziatore. Il suo grado di coinvolgimento risulta essere anche importante, ci sono carte firmate che lo testimoniano, come la garanzia con tanto di indirizzo mail fornita a SES sulla seconda caparra da 100 milioni versata lo scorso dicembre, come pubblicato in questo articolo da calcio e finanza. Traducendo, la signora Fung dice la verità quando esclude la presenza di Huarong come investitore della cordata, ma evidentemente si contraddice quando afferma di non sapere nulla dell’esistenza di Ses, visto che ci sono documenti importantissimi che lo confermano. Fonti cinesi mi confermano ancora oggi il coinvolgimento di China Huarong nell’operazione Milan come “finanaziatore” e non come investitore, con l’impiego di fondi off shore (trovati cioè al di fuori del territorio cinese) e con finanziamenti diretti verso la Ses o attraverso dei fondi fiduciari. Kelly Fung, evidentemente, sta nascondendo le carte, ma aspetto che mi risponda per fare ulteriore chiarezza sulla vicenda.

LE DINAMICHE DELLE M&A – E veniamo al dunque. Molti di voi potranno obiettare…ma come Pasquale, qualche giorno fa avevi scritto della presenza quasi certa di Huarong nell’operazione anche come investitore? E’ vero, è quel quasi che fa la differenza. Non sono un esperto di M&A (merger and acquisition), ma ormai sono mesi che studio la materia con dei professionisti del settore e mi confermano che la struttura finanziaria di un fondo come quello che sta acquistando il Milan, Sino Europe appunto, può cambiare in continuazione, fino al giorno del closing. Traduciamo. Huarong, China Construction Bank, China Merchants Bank e Haixia, i colossi coinvolti nell’acquisto del Milan, possono entrare ed uscire dalla struttura del fondo in base agli accordi con il General Partner del fondo (Yonghong Li), e il loro grado di coinvolgimento sarà ufficiale soltanto al momento del closing. Il che spiega la fluidità del fondo e le continue entrate e uscite dallo stesso di questi e di altri soggetti finanziari. Come TCL Corporation e GSR di Sonny Wu e Steven Zheng, che erano dentro alla firma del preliminare, nella lista che a suo tempo fu redatta da Sal Galatioto e Nicholas Gancikoff. In parole povere, fino al prossimo 3 marzo (o comunque fino a poche ore prima della firma, quando sarà consegnata la struttura definitiva del fondo), tutto potrà ancora essere ridefinito e rimodellato. I nomi coinvolti vanno confermati ufficialmente, ma i colossi sono questi: è il loro grado di coinvolgimento nel fondo che sarà ufficializzato soltanto alla fine. E scopriremo solo allora se saranno garanti/finanziatori o investitori coinvolti direttamente.
LO STATO DELL’ARTE A 7 GIORNI DAL CLOSING – Altra obiezione – già, perché quando scrivo, io provo a mettermi sempre nei panni di chi legge -. E quindi Pasquale, tutta la storia delle autorizzazioni in fin dei conti era solo una scusa per coprire una struttura del fondo non ancora definita? Respinta. Perché tutto cambia quando Sino Europe adotta ufficialmente quelle che voi tutti avete conosciuto come Piano B. Presumibilmente, ma ovviamente non ne ho la certezza, alcuni di questi nomi erano dentro come investitori lo scorso autunno, ma poi, saltato il piano A per i famosi problemi legati alle autorizzazioni, si sono sfilati e sono diventati finanziatori garantendo a SES capitali offshore per l’acquisizione del Milan e i 350 milioni per il rafforzamento del club. La certezza di questo ragionamento mi arriva da un dato che mi è stato confermato dal fronte cinese: al momento dell’adozione del Piano B, la stessa Haixia, che era nominata come investitore nel comunicato Fininvest dello scorso 5 agosto alla firma del preliminare, si è sfilata dal fondo ed è diventata finanziatore. Traducendo, nel momento in cui è stato adottato il piano B, Sino Europe Sports è stata completamente ricostruita: il general partner Yonghong Li è diventato l’unico azionista di riferimento, con alle sue spalle colossi finanziari come Haixia, Huarong, China Construction, China Merchants e un’altra azienda di Hong Kong. Questi hanno finanziato l’acquisto del Milan in quanto aziende dotate di una enorme liquidità, gli stessi potranno rientrare non solo come finanziatori, ma anche come investitori, nell’operazione Milan. Ma hanno facoltà di decidere il loro grado di coinvolgimento, come accade in tutte le M&A fino al momento del gong, fino al fatidico 3 marzo. Soltanto allora, con la disclosure che, mi è stato confermato, verrà pubblicamente effettuata, scopriremo davvero chi si nasconde dietro SES. Ma il Milan sarà venduto, e noi avremo finalmente inteso quanto possono essere strani, segreti e misteriosi questi cinesi.
***Kelly Fung è anche vicepresidente di Havas, importantissima società pubblicitaria di proprietà di bollorè, numero uno di Vivendì, in guerra con Mediaset. Così, per fare ulteriore chiarezza.
POST SCRIPTUM: Vi spiegherò la differenza tra finanziatore ed acquirente nelle prossime puntate e soprattutto vi spiegherò sempre a puntate, perché sennò bevete troppi caffè e fumate troppe sigarette, tutto il piano industriale della Sino Eusope Sports. Spero che. così, tutto vi sarà più chiaro. Buona serata.