Milan, l’esperto advisor: “Dietro Yonghong Li potrebbero esserci i reali investitori”
di Pasquale Campopiano
Tifosissimo del Milan, con un’innata vocazione per la finanza e per la M&A. Marco Grandi piomba nella mia vita il 28 febbraio, il giorno del “caos” e dell’ennesimo closing rinviato: “Caro Pasquale, leggo spesso e con molto interesse il tuo blog, se un giorno ti potrà servire posso darti una mano a interpretare quanto sta accadendo. Lo faccio volentieri per un giornalista come te che sta provando a spiegare tutta questa complicata trattativa ai tifosi del Milan”. La trattativa in oggetto la conoscete tutti, la neverending story targata Fininvest e Sino Europe Sports, Marco Grandi ve lo presento: esperto advisor residente a Londra con 10 anni di esperienza in investment banking e commercio di materie prime. Specializzato nelle operazioni finanziarie legate a petrolio e gas. Lavora quotidianamente con documenti bancari e transazioni strutturate dalla Russia, dall’Ucraina, dalla Cina, dall’Iran e da Abu dhabi. E, sue testuali parole, ne vede “di tutti i colori”. L’uomo giusto dunque, per cercare di capire meglio quanto sta accadendo al Milan alla vigilia della terza caparra e dell’ennesimo rinvio del closing. Ecco l’interessante intervista realizzata per tutti i lettori di www.pasqualecampopiano.com
1) Partiamo dalle M&A, operazioni di solito molto elaborate e molto segrete. Nel caso del Milan c’è di mezzo un fondo di private equity trasformatosi poi in una società di capitali off shore. Siamo di fronte ad un’operazione inedita secondo molti esperti di economia, considerato anche che l’oggetto trattato è un club di calcio. Qual è la sua opinione?
Confermo, l’operazione e’ inedita per quanto riguarda il calcio. Non ho mai visto, ne’ nella Premier League, ne’ nei principali campionati di calcio in Europa una transazione simile. E’ anche vero che secondo me la valutazione del Milan fissata a 740 miilioni e’ assurdamente alta. E’ un punto di vista personale, ma ritengo che il prezzo abbia “spaventato” gli investitori veri (o value investors come li chiamano qui a Loondra). A queste cifre guardare al Milan come investimento è molto difficile. Mi sembra ovvio che in questa ottica Yonghong Li stia provando a fare un deal “rischioso”, che porti fama e fortuna, ma di certo non e’ un deal economico, non nel senso letterale del termine. Per quanto riguarda altri mercati (real estate, immobiliare, finanziari e soprattutto oil & gas ) per regioni come Russia, Ucraina, Cina, Nigeria etc. questo tipo di operazioni finanziarie sono familiari e diffuse. Siamo di fronte a un broker che finanzia una parte dell’investimento e si affida a nomi della finanza cinese ed investitori oscuri per completare la seconda parte. Ma un’acquisizione del genere viene fatta soprattutto su asset fisici, non su asset intangibili o difficili da valutare come una squadra di calcio.
2- L’operazione di acquisto del Milan da parte di SES è stata da molti definita un’operazione “a debito” con il chiacchieratissimo Yonghong Li che presenta ai suoi investitori/finanziatori una scatola vuota da riempire con capitali che saranno rivalutati dai flussi di cassa e dall’eventuale quotazione in borsa. C’è anche una parte di equity, di contante investito. È una strategia usuale e corretta secondo la sua esperienza?
Strategia completamente inusuale per il calcio. Non ho tutti i dettagli della transazione, faccio solo una considerazione personale, ma credo che il tipo di operazione adottata ci dirà solo quando conosceremo tutti i dettagli se farà il bene del Milan e dei suoi tifosi. Il Milan e’ una squadra con un cash flow (flussi di cassa) limitato in questo momento e in costante diminuzione. L’ unica cosa che può salvare il club di fronte a una transazione “a debito” è avere una grande liquidità alle spalle e puntare da subito alla qualificazione in Champions League. Il fatto che l’italia avrà quattro posti dal 2018 è la via di uscita più vicina, perché la Champions porta entrate miliardarie. Altrimenti come fa Yonghong Li a pagare il debito. Presumo che il debito sara’ di circa 500 milioni di euro, il che significa dover pagare, se le cifre fossero queste, circa 50 milioni di euro di interessi all’anno. Sono cifre che puoi contenere soltanto a fronte di entrate all’altezza. Per i settori extra calcistici, questa operazione messa in piedi dai cinesi e’ una transazione molto usuale, in inglese e’ definita “leverage finance”. Quando, cioè, hedge fund o private equity (fondi di investimento) usano circa il 10-15% di capitale proprio e ottengono il resto come prestito, indebitandosi. (Per chi volesse approfondire questa e’ una guida base Giddy: What Is Leveraged Finance?). Torniamo al nostro Yonghong Li. Ha di certo adottato la tattica giusta, o la sola tattica percorribile per comprare il Milan, perché di sicuro Yonghong Li non ha 800 milioni da investire nell’acquisto del Diavolo e perciò deve finanziarsi in qualche modo.
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